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venerdì 12 giugno 2015

VIDEO --> Zucchero bianco, come una droga

QUANTO ZUCCHERO? Lo Zucchero nella cultura alimentare
VIDEO sull'evento QUANTO ZUCCHERO? Lo Zucchero nella cultura alimentare
con Relatori: Franco Berrino - Epidemiologo presso Istituto tumori di Milano Ennio Battista - Direttore del mensile “Vita&Salute” Massimo Ilari


Lo zucchero, o saccarosio, è un composto che pervade ormai gran parte della nostra quotidianità. Tanto che sono in pochi a riuscire davvero fare a meno.
Guardiamoci intorno, guardiamo nei bar, nei ristoranti, o anche solo negli alimenti confezionati che abbiamo in casa, e vedremo che è un ingrediente utilizzato molto frequentemente. Non a caso in paesi come gli Usa se ne consumano anche diverse decine di chili a testa ogni anno.
Gli effetti negativi dello zucchero raffinato sulla salute sono cosa nota. Esso, insieme a caffè e alcoolici, è ad esempio il peggior nemico delle vitamine del gruppo B presenti nel nostro organismo, e può portare a gravi malattie metaboliche come ildiabete.
Un po’ meno lo sono invece quelli sull’ambiente, e sugli animali. Bibite zuccherate, dolciumi, merendine, sughi, piatti pronti e le migliaia di altri prodotti che lo contengono, infatti, non sono neppure “cruelty free”!
Non tutti sanno che lo zucchero bianco, per essere così candido, viene trattato anche con sostanze di origine animale. Esso viene infatti filtrato e decolorato con carbone animale che, dotato di un forte potere decolorante e assorbente, si ottiene dalla calcinazione di residui animali come ossa o sangue.
Fra gli altri molti trattamenti che subisce per essere “sbiancato”, spiccano poi la depurazione fatta con latte di calcio e itrattamenti chimici con CO2, con acido solforoso e con coloranti spesso derivati dal catrame (di origine petrolifera).
Ma quali sono le alternative a questo vero e proprio veleno?
Si può ricorrere ai dolcificanti naturali. Questi, a differenza dei prodotti raffinati, contengono anche sostanze utili all’organismo. Qualche esempio? Sciroppo d’acerostevia e sciroppo di mele: prodotti di sicuro meno impattanti sia sulla nostra salute che sull’ambiente.
Ci sarebbe anche il miele, potrebbe dire qualcuno, ma quello preferisco di gran lunga lasciarlo alle api, già impegnate a tentare di salvarci da noi stessi.
Oppure, c’è la possibilità di tornare ad assaporare i cibi per quello che sono. Per farlo, però, si devono scegliere prodotti che non provengano da agricoltura industriale.
Perché mangiare una mela che ha lo stesso sapore di una pera, cioè nessuno, può renderci ben più difficile la nostra emancipazione dallo zucchero. Di qualunque colore esso sia.


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