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giovedì 18 luglio 2019

MyAnpal, online la piattaforma per la ricerca del lavoro: come funziona e come registrarsi

MyAnpal, è online la piattaforma per cercare lavoro: come funziona?

MyAnpal è la nuova piattaforma a disposizione di cittadini e aziende per quanto riguarda la ricerca del lavoro, oltre che uno strumento di supporto sia per i beneficiari del reddito di cittadinanza che per i navigator, le figure che aiuteranno questi ultimi a trovare un impiego.
La cosiddetta “seconda fase” del reddito di cittadinanza, quella che vede mettere in pratica l’ormai noto Patto per il Lavoro alla cui sottoscrizione sono obbligati (salvo alcune eccezioni) tutti i beneficiari del sussidio, è d’altronde entrata nel vivo e nelle prossime settimane proseguiranno le convocazioni dei diversi nuclei familiari che ricevono il reddito di cittadinanza. In questo senso Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive sul lavoro, ha sviluppato questa applicazione al fine di agevolare l’inserimento occupazionale per aziende e cittadini e rendere il più rapido e semplice possibile il lavoro dei Centri per l’impiego.
Vediamo quindi qui di seguito come funziona MyAnpal, come si effettua la registrazione e attraverso quali modalità è possibile ricercare un lavoro.

MyAnpal | Come funziona?

MyAnpal, ormai online, può essere definito come il punto di raccordo tra le persone che sono alla ricerca di un lavoro e le aziende che sono intenzionate ad offrirlo: rapidamente e attraverso pochi passaggi è infatti possibile presentare la propria candidatura per le diverse offerte pubblicate sulla piattaforma.
Naturalmente, per accedere e utilizzare MyAnpal (qui il link alla piattaforma), è necessario prima effettuare la registrazione; solo in seguito sarà poi possibile compilare il proprio Cv online inserendo tutte le proprie competenze ed esperienze professionali. L’azienda che sia interessata ad uno dei profili degli utenti, quindi, potrà direttamente mettersi in contatto con lui, gestire le posizioni aperte, le candidature e comunicare l’esito dei colloqui.
La piattaforma verrà costantemente aggiornata con le proposte provenienti dalle aziende nella sua sezione “trova lavoro”, che tutti i beneficiari del sussidio economico di contrasto alla povertà introdotto dal governo gialloverde sono obbligati a consultare quotidianamente.

MyAnpal | Come ci si registra?

Ai fini dell’utilizzo di questa utile piattaforma è necessario che ogni utente effettui la registrazione. Come? In modo molto semplice, accendendo a MyAnpal e inserendo nome, cognome, indirizzo mail e scegliendo un username.
Una volta terminato questo primo passaggio è necessario confermare il proprio account nella mail che la piattaforma invierà in automatico; a questo punto in una mail successiva verranno inviate le credenziali per l’accesso, cioè lo username (lo stesso scelto in fase di registrazione) e la password.
A questo punto è possibile effettuare per l’utente il primo accesso a cui farà seguito la compilazione della scheda anagrafica: facendo click in alto a sinistra su “profilo utente”, infatti, il sistema chiederà l’inserimento di: Nome, Cognome, Data di nascita, Sesso, Comune (o Stato estero) di nascita, Cittadinanza, Codice Fiscale e altre informazioni circa, ad esempio, il titolo di studio. È inoltre possibile inserire il proprio contatto telefonico e l’indirizzo di residenza.
Una volta terminata la fase di registrazione e di compilazione dell’anagrafica, quindi, sarà possibile iniziare ad utilizzare la piattaforma per la ricerca di un lavoro specificando se chi sta cercando è un cittadino, un’azienda, un operatore(come quelli dei Centri per l’impiego) o un ente pubblico.

Reddito di cittadinanza, l’assegno di ricollocazione di Anpal

La delibera n.5 del 12 giugno 2019, emessa da Anpal per quanto riguarda la succitata “fase due” del reddito di cittadinanza, ha inoltre previsto per i beneficiari del sussidio la liquidazione di un assegno di ricollocazione. Di cosa si tratta?
L’AdRdC – acronimo di assegno di ricollocazione del Reddito di Cittadinanza – è appunto un assegno erogato dall’Agenzia per le politiche del lavoro ai beneficiari del sussidio, i quali hanno a disposizione 30 giorni di tempo per scegliere chi fornirà loro il servizio di assistenza al fine di trovare un impiego.
È chiaro che saranno principalmente i diversi Centri per l’impiego a svolgere questo compito, ma ad ogni modo la platea di chi riceve il sussidio è chiamata a indicare da chi vorrà essere assistita attraverso la piattaforma MyAnpal o i vari Cpi stessi o i patronati.
Possono usufruire del servizio di assistenza e, quindi, dell’assegno di ricollocazione, tutti i sottoscrittori del Patto per il Lavoro; l’assistenza, che dura sei mesi, può essere prorogata di altri sei mesi nel caso in cui l’assegno non sia stato speso per intero. Ma qual è l’importo dell’assegno? Questo varia in base al fatto che l’assistito riceva o meno l’assunzione da parte dell’azienda: in caso di assunzione, poi, l’importo varia in base all’indice di profilazione (cioè la difficoltà dell’inserimento del lavoratore) e al tipo di contratto di lavoro ottenuto (a tempo indeterminato o part-time e che percentuale di part-time).
Se, al contrario, non avviene alcuna assunzione, allora viene riconosciuta al soggetto erogatore – quindi Anpal – una quota fissa, la cosiddetta “Fee4Service”, che va a giustificare le attività poste in essere al fine di ricollocare l’assistito.
FONTE: www.tpi.it


martedì 9 luglio 2019

GIUSTIZIA PER I BAMBINI DI BIBBIANO

TV e giornali non ne parlano. Aiutateci a non far calare il silenzio sulla vicenda dei bambini di #Bibbiano, TORTURATI E STRAPPATI alle loro famiglie ! Vogliamo #Giustizia





In Italia ci son oltre 32mila bambini che la giustizia ha tolto con forza alle famiglie, non sempre per buone ragioni, come dimostrano i tanti errori dovuti a fretta e superficialità', ma anche a un business, che, secondi alcuni, vale più di 1 miliardo di euro l'anno.

Questo articolo di Panorama è datato 2009.
Cosa è stato fatto da allora per risolvere il problema delle indebite sottrazioni dei minori?
Perché una casa famiglia può incassare fino a 400 euro a bambino al giorno?
Perché tanti giudici onorari minorili partecipano alla gestione delle strutture di accoglienza nelle quali mandano i bimbi sottratti?



lunedì 8 luglio 2019

ARTICOLO DI PANORAMA DEL 2009: COSA è CAMBIATO NEL FRATTEMPO???

In Italia ci son oltre 32mila bambini che la giustizia ha tolto con forza alle famiglie, non sempre per buone ragioni, come dimostrano i tanti errori dovuti a fretta e superficialità', ma anche a un business, che, secondi alcuni, vale più di 1 miliardo di euro l'anno.

Questo articolo di Panorama è datato 2009.
Cosa è stato fatto da allora per risolvere il problema delle indebite sottrazioni dei minori?
Perché una casa famiglia può incassare fino a 400 euro a bambino al giorno?
Perché tanti giudici onorari minorili partecipano alla gestione delle strutture di accoglienza nelle quali mandano i bimbi sottratti?



Secondo una recente inchiesta italiana pubblicata da Panorama, si conta che in Italia sono oltre 32mila i bambini che vengono sottratti alle famiglie. Sottrazioni, che paradossalmente, secondo quanto sostiene il quotidiano, possono essere definiti “sequestri di Stato”. Ebbene si … “sequestri di Stato”, dietro i quali, sembrano esserci case famiglia, spesso cattoliche, i servizi sociali ed il tribunale dei minori. Dulcis in fundo … tantissimi soldi.

Il presidente Paccagnella, della Federcontribuenti fa sapere  “Stiamo trattando con dei parlamentari per portare questa denuncia in parlamento, luogo dove ogni argomento dovrebbe trovare spazio.” ma tiene a precisare “Sugli affidamenti e relative elargizioni da parte dello Stato sono categorico: ogni storia familiare, quando non si è in presenza di prove schiaccianti di violenza o abusi, va studiata in maniera più approfondita e ove si presenta la famiglia in stato di indigenza economica, le risorse economiche vanno assegnate alla stessa per far si che possano recuperare la propria posizione nella società continuando a crescere i propri figli”, questo sicuramente recherebbe meno danno ai contribuenti e soprattutto non sarebbe più necessario assistere a scene strazianti di allontanamenti fatti con la forza.

foto-sequestro-statoSempre dalla Federcontribuenti si viene quindi a conoscenza, che in media una famiglia composta da due adulti e due bambini può vivere con circa 1200 euro al mese. Il costo di ogni bambino messo in un istituto invece, come anche da “Repubblica”, è di ben 3.000,00 euro mensili. Una vera e propria indagine quella che è stata condotta, su questo giro di vite, nata da una lettera anonima che federcontribuenti ha ricevuto. La lettera inizia con questa frase emblematica: “I fiori migliori devono essere dati a Dio, quindi i Suoi figli devono essere dati alla chiesa. Aiutateci”.

Nell’indagine l’associazione dei contribuenti, entra a conoscenza di un fenomeno inquietante, che sembra essere fatto di compiacimenti tra tribunali, uffici comunali e case famiglia. Pare entri persino a conoscenza di forum di famiglie a cui è stato tolto un minore, con pubblicate foto che ritraggono bambini brutalmente sottratti, di sentenze, di atti, di documenti. Emergono casi di case famiglie che accolgono madri sole con bambini, che in realtà venivano vessate in ogni modo per costringerle ad abbandonare i propri figli. Molti di questi bambini, pare quindi vengano dati in affidamento a famiglie e aspiranti genitori, ma quanti di loro sanno realmente cosa c’è sotto? Casi che pare vadano ben oltre l’affidamento temporaneo …

Ma cosa c’è di vero in tutta questa storia? Non si sa molto a dire il vero, e ciò che è peggio … a quanto pare, sembra che nessuno stia indagando …

foto-famigliaIl settimanale “Panorama” precisa quindi, che il 14% dei bambini presenti negli istituti è straniero e che sono ben 17mila i bambini dati in affidamento.

Insomma … sembra che basti davvero poco per dar vita ad un cosiddetto “sequestro di Stato”, un disegno che pare essere quindi frutto di semplice fantasia … di un litigio, nulla di più … ma è davvero così? E’ davvero possibile accada tutto ciò? Che nella realtà … siano tolti quindi senza un reale motivo bambini alle famiglie di appartenza e dati magari alla fine in adozione?

Un fenomeno, che è doveroso precisare, come da Federcontribuenti, al momento vede solo una denuncia fatta a Napoli, in cui risultano indagate diverse persone tra appartenenti a case famiglia e servizi sociali, la motivazione è subito data: permanenza nella case famiglia senza ragione.

L’unica cosa che ci si può auspicare è quindi che le indagini avvengano quanto prima – se già non sono infatto – e che facciano la doverosa chiarezza, evitando di fare in questo delicato argomento “di tutta un’erba un fascio” rispetto a tutti coloro che quotidianamente lavorano seriamente, con impegno, amore e dedizione con questi bimbi e queste famiglie particolari, evitando di fare ulteriori danni a bambini innocenti.


IL PROBLEMA NON SONO I 47, MA I MILLE NASCOSTI...


Ci sfracassano i cabbasisi per giorni e giorni parlando di 47 migranti sulla seawatch e poi scopri questi numeri!! MA COME FATE A CREDERE A SALVINI??!!?!?

Sono decine di imbarcazioni - dai barchini ai gommoni - che quotidianamente attraccano sulle coste. Riescono a trasportare anche 147 persone in un giorno solo. Sfuggendo spesso a qualsiasi conteggio

IL PROBLEMA NON SONO I 47 MIGRANTI SBARCATI CON LA SEAWATCH, MA I MILLE MIGRANTI SBARCATI NELLA TOTALE INDIFFERENZA! 
I 47 MIGRANTI FANNO UNA BELLA PUBBLICITA' AL MINISTRO, I MILLE SFUGGITI AL CONTROLLO SAREBBE UNA BRUTTISSIMA NOTIZIA AGLI OCCHI DEGLI ELETTORI DELLA LEGA... PURTROPPO COME SI SA, L'INFORMAZIONE GIORNALISTICA è PILOTATA PRO ENNESIMO SALVATORE DELL'INVASIONE

Quasi non fanno notizia, diversamente da quelli soccorsi dalle ong con i conseguenti bracci di ferro con il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ma sono decine – anzi centinaia – i migranti che continuano ad arrivare in Italia mentre il Viminale mantiene l’attenzione mediatica sul braccio di ferro con le organizzazioni, sbandierando la fermezza sui “porti chiusi” ... continua a leggere sul https://www.ilfattoquotidiano.it







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